Recensione – Kingdom Under Fire: Heroes (Xbox)

di • 30 ottobre 2005 • RecensioneCommenti (0)1753

Titolo: Kingdom Under Fire: Heroes
Genere: Beat’em All
Piattaforma: Xbox
Sviluppatore: Blueside
Publisher: Phantagram
Data di uscita: 7 Ottobre 2005

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La guerra tra umani e la legione oscura torna in primo piano. Duri e cruenti scontri vedranno ancora una volta protagonisti personaggi leggendari, in cui saremo noi, attraverso la guida di audaci eroi, a dover gestire e comandare tutte le truppe per portare alla vittoria il nostro contingente. Kingdom Under Fire Heroes, sviluppato da Phantagram, è il seguito del gioco d’azione/RTS Kingdom Under Fire: The Crusaders. Ambientato nella medesima cornice storica del precedente, con KUFH possiamo giocare oltre 60 ore di epiche battaglie fantasy rese realistiche ed emozionanti da una validissima veste grafica. Una volta concluse le campagne e raggiunti i massimi livelli di abilità e strategia, sarà tempo di competere contro avversari umani con Xbox Live. In tre diverse modalità multiplayer possiamo difendere una roccaforte con i nostri alleati, distruggere i nemici o semplicemente combattere in "uno contro uno" per scoprire chi è il guerriero più forte tra tutti. KUFH è stato eletto all’E3 2005 miglior gioco Xbox dell’anno, e noi siamo fieri di descrivervi le emozioni che regala questo appassionante titolo.

L’inizio di un comandante…
La nostra avventura si aprirà con la possibilità di scegliere fra tre generali: Ellen: (livello facile) un mix di fascino, intrigo ed intelligenza per questo particolare personaggio femminile capace di abbattere da sola intere legioni con la sua fulminea spada. Walter: (livello facile-medio), arcigna potenza e granitica fede sono le principali caratteristiche di questo cavaliere che ha ricevuto da un oracolo di Dio l’ordine di distruggere l’Antico Cuore. La sua arma fidata che lo accompagnerà nei più duri scontri è una mazza ferrata. Rupert: (livello medio, richiede il completamento della campagna di Walter o Ellen per essere utilizzato) Il compito di Rupert sarà quello di messaggero, inviato dal Re di Hironeiden per chiedere aiuto all’estero. Con il suo martello da guerra Rupert è capace di abbattere con facilità orchi di grandi dimensioni ed ostili nemici. I personaggi sbloccabili sono quattro e saranno utilizzabili solo una volta terminate le singole campagne dei sopraccitati generali. Ogni campagna presenta una decina di missioni nelle quali la trama verrà approfondita e sviluppata con cura, anche se in verità solo la metà di esse sarà veramente interessante ai fini dello svolgimento della storia, mentre le rimanenti missioni saranno generate casualmente e serviranno esclusivamente a farci accrescere l’esperienza sul campo di battaglia e a guadagnare "l’oro" da impiegare poi ne successivi sviluppi. Come detto già in precendenza, questo secondo capitolo segue la scia del primo avvalendosi così di tutto il divertimento che offre un titolo strattegico in tempo reale e di tutta la passione che regala un RPG/action. Una volta dentro il gioco dovremo dirigere il nostro generale sulla mappa, in un approccio diretto al campo di battaglia. In caso di scontro con truppe avversarie l’inquadratura potrà modificarsi così da prendere pieno controllo del nostro comandante nelle azioni di guerra che, a suon di combo e attacchi speciali, scatenerà un vero e proprio inferno tra le fila nemiche. Inoltre, durante il combattimento, non sarà possibile utilizzare abilità speciali di attacco e di cura (curatio, esplorazione, attacco meteora), ma sarà possibile richiedere, al costo di 200 Punti Abilità, l’intervento di un ufficiale secondario che si affiancherà immediatamente a noi, dandoci un validissimo aiuto al fine di conquistare la vittoria. La componente strategica non risulta minimamente complessa, ma se non altro è abbastanza approfondita da dare sempre la sensazione di avere il controllo sulle proprie truppe. Una volta cominciata la missione possiamo decidere la formazione da adottare, il percorso da seguire, se combattere o ritirarci. Si ha il pieno controllo su tutte le truppe della propria fazione, mentre gli alleati agiscono autonomamente (solo in mischia). Le tipologie di truppe a disposizione sono abbastanza varie e si spazia dalla classica fanteria, alla cavalleria, a mostri elementali, arcieri e alle più svariate macchine da guerra di stampo medievale/fantasy. Il corretto utilizzo di ogni corpo d’armata (in base alle sue peculiarità) è essenziale per trionfare in battaglia: lanciare frecce contro avversari protetti dagli alberi, così come caricare un nemico in posizione sopraelevata rispetto alla nostra, non sono tattiche consigliate, pertanto il campo di battaglia riveste un’importanza fondamentale e va sempre tenuto in considerazione per poter, alla fine, collezionare un’importantissima vittoria. Al termine di ogni scontro vittorioso vengono assegnati al giocatore dei punti esperienza e dei soldi, essenziali per affrontare con successo le battaglie successive. Con l’utilizzo dei soldi guadagnati possiamo migliorare le caratteristiche del nostro comandate, ufficiale e truppa, contribuendo ad avere una truppa sempre più forte e valida.

Tecnica
Tecnicamente il gioco è molto simile, se non identico, al capitolo precedente che, avvalendosi di un motore grafico a dir poco stupefacente, e di un sonoro aggressivo e fresco, riesce a tenere i ritmi di gioco sempre su altissimi livelli. I controlli sono pochi e semplici, ma dovremo gestirli in tempo reale, il che rende sempre un po’ problematico controllare per bene tutto, specie quando si scende in prima persona sul campo di battaglia. Un altro problema che Heroes si "trascina" dal prequel è l’impossibilità di salvare durante le missioni: specie nelle fasi più avanzate del gioco queste risultano parecchio lunghe ed impegnative e dover ricominciare da capo ogni volta che si commette un errore è davvero frustrante. Ottimi, invece, sono i fattori di longevità e di esperienza di gioco. Difatti il gioco offre oltre 50 missioni in totale, mai semplici e di facile risoluzione e finirle richiede una buona dose di pazienza e tantissimo tempo libero. Come esperienza di gioco non si può rimanere che soddisfatti dal lavoro svolto dai ragazzi di Phantagram, che sono riusciti ad offrire agli appassionati la possibilità di vivere nuove battaglie regalando così nuovissime e intense emozioni. Tra le novità più significative si segnala una migliore implementazione del Live: mentre con The Crusaders era possibile giocare on-line solo in due giocatori, Heroes ne supporterà fino a sei contemporaneamente (tre contro tre). Oltre alla modalità classica di scontri tra eserciti ne sono state implementate altre più particolari, come ad esempio quella in cui dovremo difendere un castello dall’assalto dei nemici.

Commento Finale
Kingdom under Fire: Heroes é più un add-on che un vero e proprio seguito. Rispetto al primo episodio c’è qualche miglioramento che riguarda principalmente il motore grafico e la capacità di calcolo. Il titolo rimane comunque estremamente valido e consigliatissimo a tutti i possessori di Xbox, sia a quelli che hanno già giocato al prequel, sia a quelli che si avvicinano per la prima volta al genere. La cosa che più ci ha sorpresi negativamente è la mancata implementazioni dei salvataggi durante la missione, che genera due tipi di conseguenze: l’impossibilità di giocare se avete poco tempo (le missioni possono richiedere anche più di un’ora per essere portate a termine) e la frustrazione quando, dopo una lunga sessione di gioco, si viene uccisi ed occorre ricominciare tutto da capo.

La Pagella

Grafica: 7.5
Sonoro: 8
Giocabilità: 8.5
Longevità: 8

Voto complessivo: 8

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Si ringrazia Pulsar per la collaborazione.

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