Darksiders II

Così diverso o così simile, ma quant’è cambiato Darksiders II?

di • 2 ottobre 2012 • RecensioneCommenti (1)3869

Una visione apocalittica à la Marvel era tutto ciò che Joe Madureira e la neonata Vigil Games sembravano in grado di offrire nel primo Darksiders. Ci si poteva accontentare, e invece no: l’ambizioso team nordamericano – coadiuvato, diamo a Cesare ciò che è di Cesare, dal buon publisher THQ – ebbe la pretesa di fondere le meccaniche hack ‘n slash introdotte dall’ormai storico God of War a quelle del dungeon crawler esplorativo e puzzle based in stile The Legend of Zelda. Il risultato, come potete ancora leggere a questo indirizzo, fu piacevolmente sorprendente per il sottoscritto, che lo promosse a pieni voti e si disse entusiasta all’idea di un eventuale seguito.

Non me ne vogliano in Iraq ma, al cospetto di un Morte un tantino più fiacco di quanto fosse lecito aspettarsi, Guerra un po’ mi manca

Seguito che, e qui lascio l’insensata terza persona di cui sopra, ha rispettato le mie aspettative pur ampliando e quasi stravolgendo le meccaniche che ho fin qui elogiato. Mentre nel primo capitolo la componente ruolistica veniva tralasciata di proposito, magari per paura di addentrarsi in un genere troppo affollato, in Darksiders II questa prende il sopravvento con i pro e i contro che analizzeremo insieme. Evidenziando pericolosamente le attitudini di un team di sviluppo ancora e forse troppo ambizioso per lo “scope” proposto dall’editore.

Partiamo dai pro dell’ingrediente RPG in questo grande calderone. Il titolo sembra finalmente essersi scrollato di dosso quel sapore da “vorrei ma non posso” che aveva appesantito la seconda parte dell’episodio originale con un fastidioso back-tracking: se l’albero delle abilità è rimasto pressoché – purtroppo, perché ci si capisce almeno inizialmente poco – invariato, è sul campo che si sentono le differenze maggiori, grazie alla possibilità di raccogliere loot e personalizzarci aspetto, caratteristiche tecniche e armi (ce ne sono addirittura tre tipi, uno dei quali integrafibile con altri item) del protagonista Morte, nonché all’ampiezza delle mappe che si fanno ora esplorare ma senza l’assillo delle poche e opzionalissime sottoquest. Una differenza colossale rispetto al Darksiders che abbiamo conosciuto finora, un gioco, cioè, fermo al comunque intrigante mondo del mena le mani, risolvi l’enigma e fatti un giro di platform.

Darksiders II riprende queste componenti ma è sostanzialmente qualcosa di più. Proprio nel suo spiccare un salto in avanti presenta qualche peccato di giovinezza: nonostante sia impreziosita da una narrazione in Italiano chiara, qualitativamente ineccepibile e degna erede al punto da lanciare un nuovo universo videoludico, la storia non riesce a stupire com’era successo in passato e anche l’ambientazione, a tratti spiazzante nella precedente puntata, si appiattisce soprattutto nella prima parte agli stilemi del genere dei GDR senza imprimere il proprio marchio nella memoria dei giocatori. Continuando su questa linea, potrei aggiungere che il risveglio dei colossi, già deja-vù a suo tempo, non ha la stessa carica emotiva e che pure il combattimento, privo di una sfida consistente, lascia trasparire un diffuso senso di incompiutezza delle proprie possibilità.

Passi falsi questi che delineano la volontà di esplorare un terreno nuovo con il timore dell’inesperto, che svolge il suo compitino traendo ispirazione qua e là, e sfruttando atmosfere e attese non proprio indifferenti. Qualche rischio in più e ci ritroveremmo a parlare di un capolavoro.

D2 è invece “solo” un bel prodotto che suggerisco vivamente, sì, ma per paradosso più ai giocatori che hanno saltato il suo predecessore anziché a quanti aspettavano un action capace di ripeterne l’exploit. La serie è cambiata tanto e per certi versi si è evoluta: se da un lato è ora capace di avere un appeal maggiore su chi lamenta una carenza d’attenzione verso gli hack ‘n slash ibridi, rei spesso e volentieri di essere fini a sé stessi, dall’altro può deludere chi desidera rimettersi in gioco con il senso di onnipotenza filtrato da Guerra e senza un’ulteriore commistione di generi.


Sviluppato da Vigil Games e pubblicato da THQ, Darksiders II è disponibile dal 24 agosto per PlayStation 3 e Xbox 360.

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  • Wudoth

    Concordo pienamente, dopo aver finito darksiders 2 mi è rimasto quell’amaro in bocca che mi ha fatto storcere il naso, a parer mio si sono spinti così tanto sulle mappe che sembta un mmorpg del pc, pochissimi collegamenti tra l’una e l’altra,ed alcune aree non sono per niente caratterizzate. Morte, dovrebbe essere la grandr Morte che tutti temono e invece no preso in giro da tutti gli npc con 20 mila richieste nel portare le 3 parti di un oggetto, anche qui a parer mio troppi puzzle e troppo lunghi. Penso che tra poco lo rinizieró per vedere se forse ho perso qualcosa nella trama che non mi ha fatto appassionare ^^