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Che Metal Gear ormai rappresenti il gioco stealth per antonomasia, questo non è in dubbio, come non è in dubbio che Kojima, seppur ormai un po’ sopravvalutato, rappresenti un genio nel suo settore.

Arrivati al quinto capitolo della saga principale, Hideo ha voluto introdurre quel quid in più per dare nuova linfa al brand, che da tempo era legato all’impostazione classica di missioni su binari e lunghi corridoi da percorrere.

Un mondo aperto ci aspetta in Metal Gear Solid V: Ground Zeroes, nel quale essere liberi di fare tutto quello che vogliamo: saremo in grado di cercare tutti i collezionabili della zona, oppure potremo decidere di arrivare subito al nocciolo della questione, salvare gli ostaggi e tornare al campo base.

Una volta avviato il titolo ci troveremo di fronte ad una schermata in cui si potrà scegliere se avviare la campagna o se ripercorrere le vicende dei precedenti Metal Gear – ma non aspettatevi filmati o cose del genere: il tutto verrà raccontato con undici slide testuali.

Ma una volta premuto il tasto avvia campagna che questo titolo dà il meglio di se: l’inizio è quello canonico al quale Kojima ci ha abituati, un bel filmato in computer grafica che ci spiega quello che è successo, e che in qualche modo ci introduce la nostra missione. Una volta terminato il video, verremo catapultati all’interno di questo mondo che, per l’occasione, è stato ridimensionato ad una sola mappa di dimensioni abbastanza ridotte, se paragonato al quinto capitolo vero e proprio.

La missione principale ha luogo a Cuba in una notte piovosa, nella quale il nuovo motore grafico che muove il gioco, il Fox Engine, mostra i suoi muscoli: effetti di luce, pioggia incessante e dettagli grafici sono uno spettacolo per gli occhi, su tutte le versioni provate – persino sulla current-gen fanno un’ottima figura.

Il gameplay eredita le caratteristiche principali dai precedenti Metal Gear Solid e le inserisce in un open world, elemento che può disorientare il giocatore, in quanto su schermo non vengono evidenziati elementi e la mappa è alquanto dispersiva. Le mosse di Snake ci sono tutte: correre, accovacciarsi e stendersi ci saranno utili alleate mentre cercheremo di salvare gli obiettivi della missione.

Sono appunto le missioni il cardine fondamentale di questo nuovo Metal Gear Solid, che a differenza di The Phantom Pain (nel quale si svolgeranno senza soluzione di continuità) qui si dovranno scegliere da un menù. Ogni missione avrà un obiettivo specifico e, come già accennato da Kojima, si svilupperanno lungo l’arco di un’intera giornata; ci troveremo di fronte quindi a missione giocate in pieno giorno alla luce del sole e missioni giocate di notte.

Le novità introdotte in questo nuovo capitolo, oltre alla mappa che riproduce un ipotetico Camp Omega in cui un’organizzazione segreta detiene ostaggi, possono contarsi sulle dita di una mano. Sarà possibile far terminare la nostra missione a piacimento, grazie all’ausilio di un comodo fumogeno per l’estrazione rapida – che a seconda della zona della mappa sarà più o meno semplice.

Avremo anche una nuova abilità, disattivabile ovviamente, che prenderà il nome di Reflex, una sorta di Bullet Time nel quale il tempo rallenta per permettere a Snake di eliminare la minaccia ed evitare di far scattare l’allarme. Perché, è sempre bene ricordarlo, Snake non è Marcus Fenix o John 117, e la sua salute è abbastanza cagionevole. Proprio la salute è l’ulteriore novità introdotta in questo capitolo: abbandonate ormai le care e vecchie razioni, che a lungo ci hanno accompagnato durante le nostre innumerevoli missioni, viene introdotto un sistema di rigenerazione della salute come quello che è possibile ritrovare nei vari Call of Duty, però con una piccola variante – se colpiti in maniera grave, dovremo trovare un riparo e curare la nostra ferita con uno spray, che avremo sempre a disposizione.

Un’ottima aggiunta è l’integrazione dell’app Smartglass, che ci permette di visualizzare sullo schermo del nostro cellulare o tablet la mappa di gioco e le varie informazioni extra che ci vengono trasmesse via radio.

Le inquadrature riprendono lo stile classico che abbiamo già incontrato in Guns of the Patriots, con un ipotetico cineoperatore posizionato alle spalle del personaggio principale; un merito va dato anche al comparto audio, sempre di primissimo livello, che riesce a simulare alla perfezione i rumori prodotti dai passi dei soldati, dalle voci e, quando presente, lo scrosciare della pioggia.

La colonna sonora scelta da Kojima è di grande impatto, con musiche riprese direttamente dal repertorio di un genio della musica italiana, che ha composto numerose colonne sonore per i più famosi film western, Ennio Morricone.

Se, per quanto riguarda il comparto tecnico, il nuovo titolo Konami merita l’eccellenza, soprattutto nella versione Xbox 360 provata da noi, in tutti gli altri aspetti, soprattutto la longevità e la mancanza di una componente multiplayer (he avrebbe permesso al titolo di fare qual balzo definitivo nella next-gen) non riesce a meritare neanche la sufficienza.

Dobbiamo essere realisti: Metal Gear Solid V: Ground Zeroes, è inutile negarlo, è semplicemente una tech demo, un esercizio di stile che Hideo ha voluto fare per non scontentare i fan fino all’uscita di The Phantom Pain. La missione principale impegna il giocatore esperto, che conosce i meccanismi del titolo e sa come orientarsi in giochi del genere, per non più di 15 minuti – e siamo stati larghi di manica. Neanche le missioni secondarie riescono a dare linfa vitale ad un titolo pensato esclusivamente come demo da presentare ai giornalisti durante gli eventi di settore.

Commenti A te la parola, boxaro... Ehm, lettore, pardon.
  • Michele

    attendiamo il calo di prezzo e lo compriamo ^_^

  • Enrico Negro

    Giusto secondo me non dargli voto a questa demo lol. A una tech demo che è uscita a inizio gen pur avendo una longevità molto più elevata e un multy ho visto dare voti bassi, anche troppo se paragonati a certi voti visti per questo metal Gear demo…

  • Druido

    Farlo pagare un prezzo superiore ai 9,99 € è un furto, per quanto ben fatte possano essere le demo o beta che dir si vogliano NON vanno fatte pagare, anzi sono i publisher che dovrebbero pagare noi per i feedback e per lo user test. #HideoKojima è una vera “volpe”! ;-)

    • Michele Capacchione

      Ma infatti io l’avrei resa disponibile sullo store gratuitamente , imho avrebbero fatto una miglio figura e credo che avrebbero anche permesso a molti più utenti di provarla e poi acquistare il gioco “completo”

      • Rob

        esatto far uscire un gioco su blu ray per 4gb è uno spreco bastava metterlo in digital a 9.99 e sarebbe stato un successo

        • Michele Capacchione

          Per l esattezza sono 2,68 gb :P

  • PaoloSirio

    È solo una congiura per smontare uno dei miei miti di gioventù =(

    • Michele Capacchione

      La congiura l ha fatta konami…….

  • TizianoLovecraft

    Io volevo prenderlo sul marketplace, poi ho scoperto che viene 30 pezzi, ben dieci in più della versione psn, peccato perché nonostante tutti i suoi difetti avrei voluto giocarlo perché fino al 2015 senza Snake è dura.

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