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Benvenuta, PlayStation 4

Di • 29 novembre 2013 • Commenti (0)0

Oggi è uno di quei giorni che entrano nella storia. Dei videogiochi, certo, ma pur sempre una storia: la storia più divertente, più fantasiosa, più magica. Più bella. Quella che non è fatta di guerre, litigi, crudeltà, cattiverie. Quella delle trame, degli intrecci, delle passioni. Delle vibrazioni positive, del tipo che non passa mai di moda (e tantomeno diventa “della scorsa generazione”).

Oggi è il giorno di PlayStation 4.

Chi non conosce me e la filosofia di XboxWay penserà: questi sono matti. A una settimana da Xbox One, perché celebrare la nuova console di Sony? Perdipiù su un portale mono-marca? La risposta è nella frase ad effetto con cui ho aperto questo articolo: oggi è uno di quei giorni che entrano nella storia. E voi, che siate boxari, nintendari, sonari o somari, ve la sentite di restare tagliati fuori dalla pagina indelebile che la community videoludica sta scrivendo… adesso?

Sony-Playstation-4-logo

Il 29 novembre è il giorno in cui mettiamo da parte i gusti personali e scendiamo in campo per celebrare i videogiochi. Proprio ai videogiochi il colosso nipponico e PlayStation hanno dato tanto. Hanno ricevuto moltissimo, forse più di quanto meritassero, ma è grande la mole di innovazione che questo binomio ha garantito ad un settore altrimenti fermo al magico mondo delle cassette. Alla prossima polemica sul vostro forum preferito, fermatevi un istante e pensate: Sony ha reso più appetibile il medium videoludico in quel lontano 1995, l’anno del lancio di PSone. Senza quel lancio, con ogni probabilità la già ridente Microsoft non avrebbe gettato le basi per Xbox.

Diciamoci la verità: PlayStation significa videogioco per la massa, ne abbiamo già parlato qualche tempo fa, ed è a questa tipologia di popolarità che anche il colosso di Redmond punta. Sempre di più, d’altronde, si sente parlare di Xbox quando in realtà l’interlocutore si riferisce ai famosi “giochini elettronici” in senso generale. L’ha fatto persino Barack Obama. Quindi la strategia sta funzionando là fuori e anche in casa mia, e si sta sviluppando sempre meglio grazie ad una serie di trucchetti che i geniacci al soldo di Bill Gates applicano subdolamente. Del tipo: Xbox, accendi (che peraltro non mi funziona); Xbox, spegni. Xbox… Xbox… Xbox. Posto che magari non arriveremo al giorno in cui una nuova console si chiamerà semplicemente Xbox o PlayStation, qualche testa pensante sta facendo passare il messaggio che faremo bene ad abituarci a questo nome, perché lo sentiremo ripetere molto spesso e tanto a lungo.

Ma il marchio Xbox è stato allo stesso modo importante nella storia di quello PlayStation. Nella storia recente, per l’esattezza, quando una Sony pressoché distrutta dalla fumosità di Ken Kutaragi – cui va riconosciuta la “visione” originaria – si trovò a dover ricostruire come dopo un terremoto devastante, quella catastrofe nota ai più come E3 2005. I filmati in Computer Grafica dovettero lasciare spazio ai giochi veri e fu quando si iniziò a parlare di giochi che sorsero i primi problemi: questi semplicemente non esistevano.

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Microsoft aveva strappato via tutte le esclusive su cui si era poggiato sino ad allora il gigante nipponico: PES, Final Fantasy, GTA, Tekken. Tutti multipiattaforma. Fu un brutto colpo e un momento tra i più difficili per una PlayStation che sembrò addirittura poter essere l’ultima. E invece, quando la notte si fa più buia… Insomma, la conoscete quella citazione de Il Cavaliere Oscuro. In quegli anni nacquero inFamous, Uncharted, LittleBigPlanet; Killzone uscì dalla vecchia mediocrità per passare ad un’altra fatta di grafica ultrapompata; God of War si confermò caposaldo dei first-party. E poi l’anno della rincorsa, secondo alcuni ultimata, con The Last of Us, Beyond: Due Anime, Puppeteer e Gran Turismo 6, di fronte ad un avversario che – è sua abitudine – già pensava da due anni alla generazione successiva.

Che storia, eh?

Devo riconoscerlo: più scrivo, più mi convinco che, quando tornerò a rileggermi, avrò tra le mie mani un DualShock 4 e chissà quale diavoleria scorrerà sul monitor di camera mia. Sarà allora che mi acciglierò, penserò che, come al solito, avrò buttato via altri €400; che avrei dovuto spendere per qualcosa di più importante. Poi ripenserò alla frase ad effetto con cui ho aperto questo articolo. A quanto è fantastica la storia che vi ho raccontato quassù e agli altri anni che spenderò in mezzo a queste console. Abbozzerò un sorriso e tornerò a giocare.

Benvenuta, PlayStation 4.

Commenti A te la parola, boxaro... Ehm, lettore, pardon.