Thief

Thief è un soft reboot della serie creata dai Looking Glass Games nel lontano 1998 che ebbe un enorme successo, mescolando elementi adventure a tratti stealth in anni in cui la presenza di questa caratteristica era pressoché sconosciuta.

Gli sviluppatori di Eidos Montreal, dopo l’ottimo successo ottenuto con il capitolo Human Revolution di Deus Ex, hanno deciso di riprovarci ed a giudicare dal risultato pare siano riusciti ancora una volta a proporre un titolo dall’elevato tasso qualitativo.

L’avventura di Garrett ha inizio in un periodo storico non meglio precisato, anche se gli ambienti vittoriani e le atmosfere dark potrebbero farcelo inserire a cavallo tra la fine dell’800 ed i primi del Novecento in un cittadina che ricorda vagamente la Londra della regina Vittoria. Vicoli bui, strade piccole e pieni di angoli in cui nascondersi, spiccata componente verticale degli edifici rendono di fatto la City il locus amoenus per ogni ladro che si rispetti.

La caratterizzazione delle ambientazioni è confacente alle potenzialità delle nuove piattaforme, la presenza di texture ad alta definizione, gli effetti particellari di fumo e di luce sono impressionanti, anche se la versione Xbox One gira a soli 900p.

Un plauso va fatto ai ragazzi di Eidos riguardo all’implementazione degli effetti sonori, i quali, in un titolo che predilige l’azione stealth come questo, devono essere perfetti onde evitare confusione nel giocatore e nella strategia da adottare. Ci ritroveremo a dover camminare attraverso dei corsi d’acqua che, se attraversati in fretta, produrranno un rumore udibile dalle guardie che cominceranno a cercarci, oppure saremo costretti a passare vicino alle gabbie di animali vari che al minimo rumore cominceranno a dimenarsi rendendo più facile l’individuazione del nostro alter-ego. Unica nota dolente di questo reparto è il livellamento delle voci di alcuni NPC, che potrebbero sembrare vicini ma in realtà sono parecchio distanti, anche se il doppiaggio dei diversi personaggi rispecchia le fattezze estetiche e caratteriali di ognuno di esso: abbiamo un Garrett con una voce cupa e profonda, proprio come uno potrebbe aspettarsi da un soggetto losco come lui.

La storia di Garrett inizia in una giornata buia e piovosa, ed il nostro obiettivo è recuperare una misteriosa pietra all’interno della villa di un Barone della City. Un pretesto, questo, che ci introduce al breve tutorial nel quale ci vengono spiegate le regole per sopravvivere in Thief: movimenti lenti e non destare l’attenzione delle guardie sono le parole chiave perché, è bene ricordarlo, Garrett è un ladro e non un guerriero, e come tale non potrà resistere a lungo agli attacchi dei nemici.

Durante questo breve ma intenso tutorial, ci viene spiegato come correre, arrampicarci, nasconderci per non attirare l’attenzione delle guardie sparse su tutta la mappa e come non proiettare ombre. Come visto già in Assassin’s Creed, la quasi totalità delle azioni è designata ad un unico tasto; utilizzeremo quindi LT per correre ed arrampicarci, premendo l’analogico destro ci abbasseremo e con RT utilizzeremo l’arco.

Terminata la prima missione, ci troveremo a dipanare i misteri della storia principale che, seppur molto lineare, permette al giocatore di affrontarla con diversi approcci. Questi ricompenseranno il giocatore con bottini differenti a seconda della sua condotta; ma non preoccupatevi, i ragazzi del team di Montreal per aumentare la longevità del gioco hanno inserito la possibilità di rigiocare le missioni, permettendoci così di trovare tutti i bottini o magari provare a completarla nel minor tempo possibile senza farsi scoprire. Oltre alla main quest sono presenti pure delle missioni secondarie che saranno introdotte da due personaggi in particolare, un commerciante ed una strana signora. Le missioni delle due figure si differenziano dalle ricompense: mentre il primo ci garantirà compensi monetari, la seconda ci ripagherà con punti abilità i quali ci permetteranno di migliorare gli attributi di Garrett. Ci troveremo quindi a dover optare tra il potenziamento dell’abilità Destrezza che migliora le nostre abilità nello scasso, oppure la nostra Percezione che ci consentirà di rilevare i rumori emessi dalle guardie da una distanza maggiore; in totale questi “Poteri” sono 8 ed ognuno di essi rientra in una tipologia di stile di gioco.

Menzione va fatta anche del comparto multiplayer, che non presenta le solite varianti PvP, come visto in titoli del calibro di Assassin’s Creed o Uncharted, ma una più classica scalata delle classifiche mondiali. Sono infatti presenti tre modalità di gioco, due delle quali molto simili tra di loro e differenziate solo per l’introduzione della componente tempo: Sfida a Catena e Sfida a Catena Limitata, mentre una terza introduce una ricompensa speciale in ognuna delle quasi venti mappe, e prende il nome di Caccia al Bottino Speciale.

Una delle caratteristiche che più ci ha deliziato di Thief è stata la capacità degli sviluppatori di indirizzare il giocatore all’approccio stealth. Spesso e volentieri abbiamo notato che è meglio optare per una via più sicura e lunga, piuttosto che per la via corta ma più pericolosa, anche perché è bene ricordarlo: siamo pur sempre dei ladri!

I vari livelli di difficoltà pensati dai ragazzi di Eidos rendono il gioco accessibile ad un pubblico molto vasto: si va dal livello più basso, che ci fornisce a schermo tutti gli elementi tipici dei giochi di avventura, come la mappa, l’inventario e le varie barre di salute e focus, oltre ad un numero consistente di autosalvataggi che consente di affrontare la missione senza pensarci su più di tanto; salendo poi con la difficoltà troveremo una sfida decisamente più impegnativa, verranno eliminati tutti gli elementi dell’HUD ed i salvataggi saranno possibili solo alla fine di ogni capitolo.

In conclusione, possiamo affermare che Thief ci ha piacevolmente colpito. Eidos Montreal è riuscita ancora una volta in un’impresa non sempre facile, riportare in auge un titolo che era ormai morto senza scontentare i fan di vecchia data, regalando un comparto grafico di ottimo livello che sfrutta le potenzialità delle console di nuova generazione.

Ci sentiamo, quindi, di consigliare vivamente Thief sia ai fan di vecchia data che ai nuovi adepti, anche perché una ventata di aria fresca in questo panorama videoludico fa sempre bene.

Commenti A te la parola, boxaro... Ehm, lettore, pardon.
  • Padishar

    ma è normale che ci metta un’eternità ad installare il gioco? sta al 3% dopo mezz’ora!!!

    • Michele Capacchione

      Se vuoi un consiglio quando installi un gioco fallo con la console offline così impieghi massimo 20 minuti e poi collegala e scarica l’aggiornamento ;)