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Campioni del mondo, campioni del mondo, campioni del mondo. Queste parole riecheggiano nella nostra testa ogni volta che sentiamo parlare di Mondiali, e cosa c’è di più bello se non rivivere quelle fantastiche emozioni che ci rendono una popolazione migliore, tutti uniti e tutti fratelli (fino all’inizio del campionato)?

Bene, grazie ad EA possiamo assaporare ogni quattro anni il gusto della vittoria in una competizione alla quale siamo particolarmente legati. Previsto solamente su console della “old-gen”, Mondiali FIFA Brasile 2014 mantiene la classica impostazione di FIFA 14, dal quale prende le meccaniche e le animazioni di altissimo livello, aggiungendone di nuove. Come: la possibilità per i difensori di appoggiarsi agli attaccanti per spazzare la palla di testa, un controllo dei dribbling migliorato e una fisica del pallone più accurata, grazie all’accordo con Adidas, il fornitore ufficiale dei palloni da gara. Ma le novità non finiscono qui: sarà infatti possibile prendere parte a sei diverse modalità di gioco, oltre a quelle classiche come le partite amichevoli e le partite online.

Per quanto riguarda le varie modalità introdotte da EA in questo “nuovo” titolo calcistico, ne avremo sei, che sono state ampiamente esposte da EA; nello specifico saranno 3 online e 3 offline. Iniziamo parlando di quelle online, che si prefigurano come le più interessanti in un mondo ormai sempre più social.

La prima delle novità riguarda la modalità chiamata Road to Rio, nella quale i giocatori si vedono contrapposti in ognuno dei 12 stadi che fanno da cornice ai Mondiali, fino ad arrivare al Maracana, dove verrà disputata la finale; avremo l’Online FIFA World Cup che è il classico torneo dei Mondiali, ed infine una delle modalità più belle e particolari finora annunciate: Story of Finals, grazie alla quale saremo in grado di ridisputare i vari match che sono stati giocati durante la giornata con le formazioni scese in campo e le loro condizioni fisiche aggiornate in tempo reale.

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Sul versante offline le modalità somigliano molto a quelle viste nei vari FIFA. Avremo la possibilità di vestire la maglia di un giocatore che, lentamente, cercherà di diventare capitano della squadra della sua nazione e la guiderà portandola per mano alla vittoria dei mondiali; la Road to FIFA World Cup, che sarà il classico torneo a tappe che inizierà dalla fase a gironi e si protrarrà sino alla tanto agognata finale, ed infine avremo la Storia delle Qualificazioni, che ci permetterà di rivivere le fasi di qualificazione ai mondiali attraverso circa 60 stage reali.

La schermata iniziale è un tripudio di colori, proprio come nella cultura brasiliana, con le tinte verdi e gialle che la fanno da padrone, i menù e le varie scritte hanno quel sapore di estate che tanto piace a noi italiani. Avviando Mondiali FIFA Brasile 2014, ci accorgiamo subito dell’implementazioni di una nuova difficoltà, chiamata Beginner Mode, che cerca di mettere a proprio agio gli utenti meno portati per i giochi di calcio, offrendo una via di mezzo tra l’impostazione del pad “due tasti” e quella classica.

Una volta avviata la partita, verremo messi di fronte a degli stadi ricreati alla perfezione, grazie all’esperienza degli architetti dell’EA, con la presenza di ricostruzioni di stadi che non sono stati ancora completati. Non aspettiamoci i dettagli grafici che abbiamo visto su piattaforme next-gen, è bene ricordarlo, siamo pur sempre su console che hanno ormai 8 anni di vita, e la cosa si sente, soprattutto se passiamo da FIFA 14 su next-gen a Mondiali FIFA Brasile 2014 su Xbox 360 – ma sappiamo bene che nei giochi di calcio l’importante è divertirsi.

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La differenza rispetto alle versioni next-gen la si percepisce anche nella fisica del pallone e nei movimenti dei giocatori, che appaiono più veloci e fluidi come se non avessero inerzia – aspetto che di fatto agevola da una parte il divertimento, ma dall’altra inficia il realismo. Un elemento che potrebbe far storcere il naso ai più è l’assenza del titolo su console next-gen, le cui motivazioni sono da ricercare in un budget limitato degli sviluppatori e, ovviamente, nella mancanza di certezze sulla next gen che gli sviluppatori avevano.

È bene ricordare, infatti, che lo sviluppo è iniziato prima che le console venissero lanciate, quindi la base installata era pari a zero. Ora la domanda sorge spontanea: come mai non si è optato per il rilascio di un DLC come fatto da Konami per PES (e dalla stessa EA con Euro 2012), anziché rilasciare un gioco intero?

La risposta è facile, i mondiali sono un evento a cui tutte le nazioni tengono particolarmente (ho visto mia nonna di 90 anni gioire alla vittoria dell’Italia ai Mondiali nel 2006) ed EA lo sa bene, come sa bene che ci sono milioni di persone disposte ad acquistare un gioco che durerà al massimo 3 mesi. Ma si sa, la fede ci rende ciechi.

Commenti A te la parola, boxaro... Ehm, lettore, pardon.
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