Fable: The Journey

Impara a cavalcare con Fable: The Journey

di • 11 ottobre 2012 • RecensioneCommenti (0)2580

Quella che state per leggere non è esattamente il tipo di opinione che avrei voluto scrivere per Fable: The Journey. Ciò che in parte mi consola è che anche Fable: The Journey non è il gioco che Peter Molyneux avrebbe voluto produrre per Kinect. Credo. Ma ci sono molte differenze tra me e il buon, vecchio Peter: lui è inglese, io sono italiano; lui è un game designer, io un critico; lui ha lasciato Lionhead Studios nel bel mezzo dello sviluppo del gioco, io continuerò a scrivere il mio articolo, fino in fondo.

Nonostante tutto, la realizzazione artistica degli scenari è ottima. Anche quella del cavallo: meno male, considerato che sarà una costante.

Il mio è un ragionamento fin troppo lineare, forse: Peter Molyneux lascia Lionhead perché il progetto in cantiere aveva tutta l’aria di essere… brutto. Si può dire brutto? Sì, dai. Brutto, plain and simple. È chiaro che le ragioni dietro la dipartita di Molyneux siano da cercare anche altrove, ma visto il prodotto che ci ritroviamo tra le mani, fare due più due mi sembra legittimo. E, si sa, la matematica non è un’opinione. Un’opinione, piuttosto, è quella che state leggendo, eppure penso possa essere tra le più condivisibili che abbiate mai letto: anche in questo caso è un po’ come fare due più due, per cui saremo tutti d’accordo nel dire che Fable: The Journey non solo non è la killer application per Kinect che qualcuno stava aspettando; non è neanche un gioco che possa essere considerato godibile. Forse non è neanche un gioco, ma un esperimento, una tech-demo che non avrebbe dovuto arrivare sugli scaffali dei negozi. Non a prezzo pieno, almeno. Eppure è proprio ciò che è successo.

Ma cos’è Fable: The Journey? Non è un Fable, tanto per cominciare. Scordatevi scelte morali e mondi da esplorare, non con quella libertà che ha contraddistinto da sempre la serie. Albion non è altro che un sentiero da percorrere in un’unica direzione (avanti), con un paio di bivi e qualche punto di sosta. Siediti, schiena dritta, stai composto, saluta con la manina. Se siete pronti a seguire letteralmente queste istruzioni, e ad alzarvi dalla sedia (la poltrona non va proprio a genio al sensore) con dolori cervicali, allora siete pronti a giocare a Fable: The Journey. Se poi amate il nuovo ballo di PSY, Gangnam style, allora siete proprio a cavallo. No, dico, a cavallo, letteralmente. La visuale è in soggettiva, e per il 50% del vostro tempo sarete a bordo di un carro trainato da un cavallo: potrete trottare dando un colpo alle redini, galoppare dandone un altro, scattare con un altro ancora, e tutto ciò solo per seguire un percorso prestabilito all’interno del quale vi sarà concesso di scansare eventuali ostacoli tirando indietro le braccia (pardon, le redini), a destra o a sinistra.

Per la restante metà del tempo, lancerete incantesimi verso dei piccoli hobbe, tramite un paio di guanti che una veggente (cieca) vi ha fatto indossare, nella speranza che possiate trasformarvi nell’eroe che salverà Albion dalla rovina e dal male. In queste fasi, da simulatore di horse-riding, Fable: The Journey si trasforma in uno sparatutto su binari (à la The House of the Dead, per intenderci), con l’unico problema che la precisione è tutt’altro che vicina a quella di una light gun o di un mouse. A poco sono serviti i miei disperati e ripetuti tentativi di calibrare il sensore Kinect tramite l’apposita opzione: per quanto mi sforzassi di essere preciso nei lanci degli incantesimi, i colpi non andavano mai dove avrei voluto. Peccato, eh. Perché a conti fatti avrebbe potuto essere divertente; sicuramente più che spazzolare il cavallo nelle aree di sosta, con la solita tecnologia riciclata da Kinectimals.

Concludo con un paio di aggettivi: scomodo e lineare. Sono questi i primi due che mi vengono in mente per descrivere Fable: The Journey. Non c’è da aggiungere altro. In fondo, sono proprio quelle caratteristiche che, in qualche modo, hanno negativamente contraddistinto tutti i (pochi) giochi Kinect con ambizioni narrative/hardcore. Niente di nuovo, insomma. E niente che non mi aspettassi. In questo caso, la delusione è semplicemente più marcata, perché, in fondo, stiamo parlando di un gioco che sulla custodia porta il nome di Fable.


Sviluppato da Lionhead Studios e pubblicato da Microsoft in esclusiva Xbox 360 Kinect, Fable: The Journey sarà disponibile dal 12 ottobre 2012.

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