1369161831-xbox-one-13

In difesa di Xbox One

di • 25 maggio 2013 • Videogames, inc.Commenti (3)2409

La nuova Xbox, come saprete ormai tutti, è realtà. Si chiama Xbox One, ha l’aspetto – bello – che tanti accostano a quello di un decoder o di un videoregistratore per forza di cose molto datato, presenta un’integrazione prepotente quanto intrigante con Kinect ed è legata a doppio filo con il mercato televisivo e dell’intrattenimento nella sua accezione più omnicomprensiva.

Xbox One.

Stiamo preparando degli speciali su hardware e servizi, software, usato, controller – li leggerete tutti tra la prossima settimana e quella successiva. In questa sede, quindi, sfiorerò appena tali argomenti e anzi punterò a togliermi qualche bel sassolino dalla scarpa. Perché in questi giorni ne ho sentite di cotte e di crude, troppe persino per un tipo paziente come me.

Cominciamo dall’accostamento – scontato e giusto – con PlayStation 4. Presentazione di Sony contro presentazione di Microsoft. Quello messo in piedi da Sony il 20 febbraio è stato un evento eccitante, con un grande hype generato nelle settimane che l’hanno preceduto e una buona dose di contenuti svelati lì per lì. Diciamocelo: il colosso nipponico pare aver sparato praticamente tutte le sue cartucce, al punto che, pur di avere qualcosa da mostrare all’E3 2013, si è tenuta per sé il design della console e ha proposto un DualShock 4 inguardabilmente work in progress. D’altro canto (è vero, con tre mesi di tempo in più), il gigante di Redmond ha svelato tutto – ma proprio tutto, senza marchi “WIP” o “beta” – della sua piattaforma next-gen, lasciando esplicitamente alla fiera losangelina di giugno gli aspetti più vicini alla sfera videoludica.

Capitolo giochi. Sony ha messo sul piatto l’interessante Knack, il racing “in prima persona” DriveClub e i soliti, triti e scialbi come sempre, Killzone e inFamous; oltretutto, come solo lei sa fare, ha dato un’idea di quello che un giorno, forse, potrebbero fare Media Molecule, Capcom, Square Enix. Microsoft, invece, ha mostrato trailer di Forza Motorsport 5 e Quantum Break.

"L'amato" Kinect 2.0

Ora: sorvolando sul fatto che stiamo parlando del nuovo episodio della miglior serie automobilistica ad essere mai stata pensata specificamente per console e dell’IP inedita dei creatori di Max Payne (e Alan Wake, via), gli uomini di Redmond hanno parlato chiaro e tondo di ben quindici esclusive in arrivo per il primo anno di vita della piattaforma, di cui otto nuove proprietà intellettuali – poco m’importa del rapporto XBLA/retail. I giapponesi non hanno invece dato alcun riferimento temporale, né fatto di più per qualità e quantità.

Ancora: il discorso TV. Fermo restando il fatto che a me non interessa solo perché a beneficiarne in Italia sarà probabilmente Mediaset Premium, come succede già su Xbox 360, l’idea dell’integrazione con il televisore, di una sua interpretazione iper-tecnologica e digitale, mi affascina. In termini pratici, se fosse Sky ad occuparsi di questa mega-IPTV sarei il primo a gettare dalla finestra il mio mySky HD e cambiare immediatamente “decoder”.

Non credo ci sia stata una falla nella strategia comunicativa che ha pervaso l’evento di presentazione di Xbox One. Semplicemente, qualcuno si aspettava in buona o cattiva fede qualcosa che Microsoft non aveva promesso. Lo sapevamo da settimane che per i giochi si sarebbe dovuto attendere l’E3 e che quello del 21 maggio sarebbe stato uno showcase più votato all’intrattenimento: si è parlato di intrattenimento, con qualche spruzzata videoludica da capogiro (nuova dashboard, la promessa delle esclusive, primo racing e nuovo franchise di Remedy).

E visto l’andazzo dell’ultima generazione, temevo di vedere anche di peggio…

Dai che vi piace...

Piuttosto, sapete cosa mi ha deluso? La mancata svolta nel rapporto con gli sviluppatori indie. Capisco le ragioni che, da un punto di vista commerciale, spingono Microsoft a pretendere che quanti vogliano pubblicare su Xbox Live Arcade abbiano un editore – in caso di problemi o mancati pagamenti, sanno sempre a chi rivolgersi – ma il discorso avviato da Sony da un paio di anni circa è decisamente più incantato. Più orientato all’arte che al guadagno.

Concludo con una riflessione su quella che si definisce “fanbase di Xbox” o, peggio ancora, schiera di hardcore gamer. Io ho l’impressione che chi ha criticato finora Microsoft – poggiandosi su cosa? Mah! – non ami affatto questo marchio ma vi sia arrivato soltanto di passaggio.

Chi ha sbeffeggiato la presentazione dell’altro giorno additandosi come “boxaro”, insomma, o l’ha fatto per il semplice gusto di criticare (tipico del pubblico di frustrati che affolla Internet e che ogni tanto trova purtroppo sfogo anche nel “mondo reale”) o l’ha fatto perché boxaro non è. Il classico tipo che: PS1, PS2, Xbox 360 sol perché era più facilmente piratabile, costava di meno o magari ce l’avevano tutti gli amici, PS4. Non c’è da stupirsi, tutto torna.

Nell’epoca del multipiattaforma è astruso, persino ingenuo parlare di fedeltà al marchio. Ma almeno, vi prego, non cercare di passare per poveri fanboy delusi.

Potrebbe interessarti anche...

  • MarinesAle Uomo Offerta Offert

    Ragazzi ho visto con interesse la Conferenza Microsoft , non posso che essere soddisfatto di quello che questa console avrà da offrirci .Contando che molti servizi sono ancora in stato embrionale bhe’.. il futuro di questo console sarà tassativamente in salita…).
    Il futuro è alle porte e Microsoft con Xbox One sara’ li ad aprirle….

  • Alessandro

    Io stimo Paolo Sirio! eh eh eh

  • Stefano Lovecchio

    Capisco lo sforzo, ma è difficile andare controcorrente quando Microsoft anche ragionando con lucidità sembra essersi comportata in maniera meno competitiva. PS4 avrà un comparto tecnico simile (non voglio attendere confronti fino al minimo teraflop, siam lì), costerà di meno, non ha strane restrizioni legate alla connessione di rete, ha un pacchetto Plus generoso e poco costoso (ahimé, l’unico punto negativo è che sarà obbligatorio per il multi, ma i giocatori Live Gold non possono lamentarsi). Se proprio Xbox può vincere da qualche parte OGGI, può farlo in territori come la qualità del gamepad, che nello scontro “precedente” a mio parere l’ha vinta contro Sony. Ma nulla che mi spingerà a dare soldi a Microsoft per la sua Xbox One.

    Un saluto!
    Stefano Lovecchio, editor di http://www.ridble.com
    (tra le altre cose, fiero gamer PC)