Race to Mars

La rivoluzione dei giochi Indie parte da lontano e travolge il mondo dei videogame. In un’industria videoludica che ha bisogno di nuove vie creative e studios in grado di privilegiare i contenuti innovativi e coinvolgenti rispetto alle caratteristiche tecniche dei propri lavori, gli sviluppatori indipendenti rappresentano il vento nuovo che porta freschezza.

Nati dal confronto serrato con i grandi marchi del settore, ora la branca dei developers autonomi ha acquisito tutto il rispetto dovuto, soprattutto dalle stesse case produttrice principali (vedere Microsoft e Xbox con il programma ID@Xbox che ha messo a disposizione la potente console next-gen per generare nuovi “mostri”).

Steam, dal canto suo, è una delle tante dimostrazioni di come l’iniziativa genuina, ispirata dalla passione per i videogame, possa portare a creare piattaforme alternative, sulle quali dare libero sfogo alla creatività ed espressività. Intermarum, team di sviluppo polacco nato nel 2010, ha subito colto la possibilità ed essendo anch’esso composto da menti fantasiose, ha compreso quella che a tutti gli effetti è diventata una nuova strada videoludica moderna, con la produzione di giochi dedicati a Steam.

Race to Mars è il primo nascituro da questi studios, realizzato interamente con la nuova interfaccia grafica Unity e da poco accessibile tramite Early Access. L’idea portata avanti da questi ragazzi è senza dubbio innovativa: il gioco strategico a turno viene spostato in un nuovo campo di gioco, raramente approfondito e messo come background di un videogame.

A capo della New Space, compagnia aerospaziale, avrete il compito di gestire ogni aspetto legato alla vita di una multinazionale di questo tipo, impegnata nel trarre profitto nella conquista di Marte.

L’approccio a questa nuova vita sul pianeta Rosso è interamente nelle vostre mani e vi verrà fornita la possibilità di creare una compagnia dedicata allo sviluppo militare, turistico o scientifico, scegliendo le principali direttive da impartire al vostro team di sviluppo. Ma cerchiamo di approfondire meglio questo stile strategico di Intermarum, dalle sfaccettature innovative. Dobbiamo premettere che la versione di gioco provata è un progressivo dei diversi step di sviluppo reso disponibile dagli sviluppatori, tuttora impegnati nell’ultimazione finale di Race to Mars. Dal punto di vista grafico quello che viene proposto è uno strategico atipico, ambientato nelle vicinanze di una base aeronautica che voi, dirigenti della New Space, avrete il compito di rendere competitiva sul mercato.

L’approccio al gioco è prevalentemente gestionale e pone il giocatore nella condizione del capo marketing aziendale che deve decidere dove, come e quanti soldi spendere nei diversi settori della vita economica societaria: da una parte sarete impegnati nella realizzazione delle infrastrutture necessarie per sviluppare le vostre tecnologie, dall’altra avrete il compito di gestire le risorse “umane”, con ingegneri da impegnare in diversi settori della crescita aziendale come ricerche spaziali, perfezionamento dei sistemi di propulsione e molto altro.

Ovviamente per fare tutto questo, oltre al denaro, sarà necessario anche un bel po’ di tempo. Ed è qui che vengono messi alla prova i vostri piani aziendali. Tramite una barra temporale attivabile con il tasto End Turn, il tempo scorrerà avanti di un mese, generando una “lista” di entrate ed usciti mensili e un consuntivo dal quale capire se si è in attivo o passivo. Oltre alla normale matematica contabile ci saranno anche variabili inaspettate, come sponsor aggiuntivi o danni causati da incidenti di laboratorio che potranno donare o prendere maggiore denaro dalle vostre casse.

Oltre alla mera gestione strategica delle risorse societarie vi sarà anche una parte pubblicitaria con la quale dipingere la vostra società agli occhi del mondo. In base al sistema delle conferenze stampa potrete rispondere a critiche, proporre nuovi piani aziendali o semplicemente innalzare il nome della società alle stelle (in tutti i sensi).

A grandi linee questo è quanto Race to Mars riesce a produrre, ovvero uno strategico non convenzionale. L’idea, in linea di massima, ci piace, ma molte sono le cose che Intermarum deve limare per cercare di rendere la sua lavorazione competitiva a livelli superiori.

Ciò che balza agli occhi è una grande staticità di gioco, derivante dalla mancanza di vere e proprie quest in tempo reale, in cui la strategia non è più un semplice compito matematico ma la messa in campo dell’intelletto dell’utente. Anche la gestione di una società aerospaziale comporta una certa sensibilità, ma limitare il compitino al consuntivo mensile stronca un po’ l’emozione di una battaglia vista dalla sala dei bottoni.

Oltre alla totale inesistenza di missioni in tempo reale la grafica e la gestione del “paesaggi di gioco” è pressoché nulla, in quanto non si potrà effettuare nessuna personalizzazione sugli edifici, né per forma né per posizionamento sul terreno. L’insieme di queste due “ancore” porta a trovarsi di fronte ad un menù gaming, un’esperienza ludica limitata alla scelta di un opzione ritenuta più vantaggiosa rispetto ad un’altra e al trascorrere del tempo per poter sapere se quanto preventivato è andato in porto o meno.

Ovviamente, trattandosi di un work in progress (saranno rilasciate nuove build a breve), Race to Mars non è ancora giudicabile nella sua totalità ed è proprio per questo che il team ha deciso di raccogliere i consigli dell’utenza con una prova su strada. L’idea è interessante, ma alcuni elementi devono essere migliorati o addirittura rivisti, per donare maggiore brio all’esperienza ludica che altrimenti rischierebbe di diventare statica e monotona.

Questo articolo rappresenta una piccola incursione di XboxWay nel mondo dell’indie a-prescindere-dalla-piattaforma. Non è detto che non ce ne saranno delle altre in futuro, per cui continuate a seguirci!

Commenti A te la parola, boxaro... Ehm, lettore, pardon.
  • Michele Capacchione

    Gioco interessante, ma non rispecchia i miei gusti videoludici:)
    Preferisco più un bel FPS

  • Zio Snake

    Interessante nel concept, ma che senz’altro necessità di ulteriore sviluppo (a giudicare da questo articolo).
    Comunque ben vengano questi titoli (e, in generale, TUTTI gli Indie): ampliano l’offerta videoludica al di là dei soliti generi e dei soliti noti. :-)

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